Una sentenza riapre il dibattito
I creditori possono pignorare il conto corrente condominiale? Sì, no, forse. Una recente sentenza del Tribunale di Reggio Emilia (16/05/2014) ha riaperto il dibattito, dopo l’entrata in vigore della riforma del diritto condominiale, nel giugno 2013. La nuova legge prevede che i creditori del condominio devono agire verso i singoli condòmini morosi e solo successivamente verso gli altri. Per favorire i creditori, l’amministratore è tenuto a fornire i dati anagrafici di coloro che non sono in regola con le rate condominiali.
La sentenza che riapre di dibattito. Secondo l’interpretazione del Tribunale di Reggio Emilia, i creditori – ancor prima di rivolgersi ai morosi – può intervenire contro lo stesso condominio in quanto soggetto centrale e diverso rispetto ai condòmini. Di conseguenza, secondo il Tribunale di Reggio Emilia, il conto condominiale è pignorabile, anche in base al fatto che i soldi presenti sul conto stesso sono usciti dalla disponibilità dei singoli condòmini. Tuttavia, questa sentenza non tiene conto del fatto che il condominio non è soggetto giuridico, mentre i soldi contenuti sul suo conto sono di fatto dei singoli condòmini che sono gli unici che possono ricorrere in giudizio in caso di appropriazione indebita da parte dell’amministratore.
Pignorabile, ma… Di conseguenza, al di là di questa sentenza che sarà eventualmente annullata in Cassazione, appare effettivamente possibile la pignorabilità del conto corrente condominiale se questo contiene le quote già versate dai morosi, ma per una somma non superiore a quella dovuta dai condòmini ritardatari.
Fonte: Condofacile.com
Pubblicato in Riforma il 09/07/2014
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